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Immagine del redattoreTommaso Di Pierro

Anatomia di una caduta: Un thriller metafora della crisi di coppia tra marito e moglie

In occasione della 18° edizione della Festa del Cinema di Roma, in programma dal 18 al 28 ottobre, Marcello! proporrà una serie di recensioni sui migliori film in concorso e fuori concorso.


Anatomia di una caduta: trama

Sandra Hüller in una scena del film
Sandra Hüller in una scena del film

La caduta di un uomo dalla finestra di una baita nelle montagne francesi dà il via ad una serie di dubbi e possibili scenari: è stata Sandra, sua moglie, a spingerlo di sotto o è caduto da solo? Si tratta di un omicidio, di un suicidio, o di un fatale incidente? Il figlio Daniel, ipovedente, potrà essere d'aiuto nell'indagine e nel processo che ne conseguirà? E dove risiede, infine, la verità?


Una verità inconoscibile

Sandra e Vincent in una scena del film
Sandra e Vincent in una scena del film

Thriller di altissima fattura, Anatomia di una caduta, come il titolo suggerisce, è la minuziosa e accurata analisi della caduta di un uomo nel vuoto fisico, ma che diviene metafora della caduta nel baratro di un matrimonio, di un rapporto tra marito e moglie le cui oscurità vengono a galla lentamente. Un film sulla ricerca della verità, ma in cui la verità, come Pirandello insegna, è irraggiungibile, perché ognuno detiene la propria. La verità, sembra gridare il film a gran voce, non è da nessuna parte, oppure rimane sospesa nel segreto, inconoscibile, inafferrabile, nascosta nelle pieghe del non detto, del non visto o del solamente percepito. Una tagliente indagine, dettaglio per dettaglio, di una crisi di coppia, con una regia maniacale e ricostruita a regola d'arte. Un ritratto umano che scava nel profondo della psicologia dei personaggi e tiene incollati fino alla fine, fino alla tanto agognata soluzione finale. Tutto è analitico in questo thriller e niente è lasciato al caso. Se fossimo in presenza di un comune film giudiziario dove la spettacolarizzazione processuale a volte sovrasta intenti e messaggi più profondi, come a volte accade nei film americani, ci troveremmo semplicemente di fronte ad un soggetto ripetitivo. Anatomia di una caduta è invece un film talmente ben costruito e ben confezionato nella sceneggiatura e nell'estetica da non lasciare dubbi sulla sua qualità eccelsa. Abbastanza da meritare la Palma d'oro assegnatagli? A mio avviso no, perché pur nella diversità e la qualità eccelsa altissima poc'anzi menzionata, il film non arriva comunque a vette così originali da meritarsi un così ambito riconoscimento. Ma la premiazione di un film è una realtà separata dalla qualità del film stesso, il cui intento, in questo caso, non è quello di vincere un premio, ma di narrare una storia il cui significato sfuggevole invita a riflettere sull'essere umano e i suoi rapporti e su quanto il vero sia solo una costruzione creata ad hoc per uno scopo.


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