ARF, la spensieratezza di un bambino che salva dalla guerra
Il 25 gennaio, in occasione della Settimana della Memoria, esce al cinema ARF, pellicola d'animazione diretta dalle esordienti Simona Cornacchia e Anna Russo. Ecco la nostra recensione. Buona lettura!
ARF: trama
Tratto dal romanzo Il baffo del dittatore della stessa Anna Russo, ARF è la tenera storia di un neonato abbandonato a sé stesso durante l'incedere della seconda guerra mondiale. Tratto in salvo dalla cagnolina Bianca, che lo alleva come suo figlio insieme ad un gruppo di cani, Arf cresce felice e spensierato, imparando solo ad abbaiare. Quando viene catturato dai soldati e condotto in un campo di concentramento, Arf porterà scompiglio in ogni dove con la sua innata purezza e bontà, sconvolgendo le regole del campo proprio nel giorno in cui il dittatore si presenta in visita per tenere un discorso ai soldati e alla nazione.
Contro l'atrocità della guerra, una storia dai toni dolci e delicati
ARF è un film capace di scaldare il cuore per la sua semplicità e purezza, una pellicola piacevole e spensierata, ispirante pace e serenità, grazie anche al tenue umorismo della sceneggiatura, sempre riguardoso della serietà dei temi trattati, come razzismo, reclusione e la sofferenza dei bambini durante la guerra. Una favola ricca di metafore e simbolismo, reso possibile anche grazie all'unione di animazione tradizionale in 2D con elementi in 3D, che immerge a piene mani nel dramma dell'olocausto, con un occhio pieno di speranza e di pace per l'avvenire, con l'augurio che bambini come Arf vengano al mondo sempre più spesso per rivoluzionare il corso della storia con la loro ingenuità, innocenza e genuinità.