Assassinio a Venezia: Kenneth veste di nuovo i panni del geniale e intuitivo Hercule Poirot!
Kenneth Branagh torna sul grande schermo dirigendo e interpretando l’ultima avventura di Hercule Poirot, il detective belga reso celebre dalla penna di Agatha Christie. Tra una location d'eccezione , un cast stellare e la giusta dose di mistero, questo Assassinio a Venezia è a metà tra un giallo e un horror, ricco di suspence e, ovviamente, colpi di scena.
Assassinio a Venezia è nelle sale e sembra già preannunciare un sicuro successo al botteghino, ma già dai primi minuti appare chiaro che che nell'aria c'è qualcosa di diverso. A differenza delle prime due pellicole infatti - in cui abbiamo potuto conoscere il detective alle prese con una frenetica e quasi ossessiva attività di indagine - il Poirot veneziano conduce una vita decisamente anomala scandita unicamente da giardinaggio e dolcetti senza neanche l'ombra del lavoro. A spezzare la routine, solo la presenza silenziosa di una guardia del corpo, Vitale Portfoglio (interpretato da Riccardo Scamarcio), un ex poliziotto che si occupa di far sì che nessuno si avvicini troppo al suo protetto.
Ma quanto può durare questa vita lenta e monotona? Poco!
Del resto, se c'è una cosa che sappiamo con certezza, è che non c’è relax per le menti acute come quella di Poirot che ben presto si ritrova ben presto invischiato, suo malgrado, in una serata dalle tinte esoteriche a causa di...una mela. Proprio questo sarà il frutto della discordia utilizzato da Ariadne Oliver – scrittrice di successo e amica di vecchia data del detective –, per spingerlo Poirot ad accompagnarla nella casa della famosa Rowena Drake. È lì infatti che si svolgerà una seduta spiritica per contattare la defunta figlia Rowena, Alicia, morta suicida proprio nella casa adibita a location per la festa di Halloween.
Neanche a dirlo: nel corso della serata ci scapperà il solito prevedibile morto e il buffo investigatore belga si rimetterà in gioco per scovare il colpevole! Rien de plus!
Cosa cambia in questo terzo capitolo?
La novità principale è che Assassinio a Venezia cambia le carte in tavola rispetto ai precedenti due film Assassinio sull’Oriente Express (2017) e Assassinio sul Nilo (2022). Infatti, mentre nelle prime due pellicole vengono scrupolosamente rispettati i romanzi originali, con questo terzo prodotto cinematografico si ha un cambio di rotta che colpisce sia la trama che lo stile narrativo.
In primo luogo, spostando l'ambientazione: analizzando la trama è infatti evidente il film sia ispirato al romanzo di Agatha Christie, Poirot e la strage degli innocenti in cui appaiono insieme i personaggi di Ariadne Oliver e di Hercule Poirot. Il romanzo della Christie originariamente ambientato a Woodleigh Common (un paesino inglese non distante da Londra) viene in questo caso traslato a Venezia. Il motivo? Fornire supporto a un racconto marcatamente tendente all'horror – cosa che la differenzia dalle precedenti pellicole.
Un doppio colpo di scena quindi, che unisce quello relativo alla trama e agli omicidi a uno stile sostanzialmente nuovo e che, in Assassinio a Venezia, proprio non guasta. Le sfumature horror, sono quelle che cambiano le carte in tavola, facendoci domandare a tratti "ma cosa stiamo guardando?" partecipando così dell'incredulità e dei dubbi atavici di Poirot.
Per questo, quanto meno nelle intenzioni, è indubbio che qui Branagh abbia alzato il tiro: il film si prefigge di essere più di un semplice giallo e accosta tecniche narrative differenti servendosi anche abbondantemente di flashback e momenti jumpscare.
È così che il regista gioca con lo spettatore, facendolo dubitare fino alla fine della lucidità dell’ispettore, esattamente come accade dall'altra parte della sala allo stesso protagonista che, indizio dopo indizio, non può fare a meno che mettere in discussione sé stesso e le proprie capacità.
Il cast di Assassinio A Venezia
Assassinio a Venezia è un film che funziona anche grazie al ricco cast che lo compone.
I 10 personaggi che camminano, scherzano, urlano, si odiano e, infine, uccidono, rendono estremamente vivace la visione.
Kenneth Branagh è sempre più calato nei panni del belga Poirot e continua a funzionare oltre che, evidentemente, a suscitare una certa simpatia del pubblico considerando i 2 milioni di incassi nel primo weekend in Italia. Ad accompgnare l'attore e regista inglese, niente di meno dei nomi di Riccardo Scamarcio (Vitale Portfoglio), Kelly Reilly (Rowena Drake), Michelle Yeoh (Joyce Reynolds), Jaime Dornan (Mr Ferrier), Tina Fey (Ariadne Oliver).
Per concludere diciamo che...
Per chi non fosse ancora andato al cinema a vedere Assassinio a Venezia, consigliamo di andarci prima possibile perché il film merita di esser visto!
La visione è arricchita da riprese curate nel dettaglio attraverso un gioco di grandangoli, montaggio a ricreare dinamismo, alternanza di colore e bianco/nero e riesce in questo modo a far sentirci un po' parte della casa e un po’ voyeur. Ci si sente un po’ come delle spie nascoste dietro una tenda dagli orli sontuosi, intente a origliare e a scoprire il misfatto prima che ci arrivi Poirot. Insomma, quello che si crea è una sorta un cluedo a tu per per tu con il protagonista e questo è un plus della regia.
Assassino a Venezia lascia, a tratti, senza respiro e crea una sinergia tra attese e sussulti che è avvincente e ci lascia con la domanda:
Qual è il migliore tra i tre?
Il solo modo di rispondere è andare in sala a vederlo.
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