Bianco e nero al cinema: una tecnica del passato o ancora attuale?
- Caterina Siciliano
- 3 ott 2023
- Tempo di lettura: 2 min
B/w sugli schermi e in fotografia
L'atmosfera in bianco e nero, si sa, viene associata al gusto retrò e ci riporta un po' indietro nel tempo, che si parli di film degli anni '50 ma anche di pellicole contemporanee. Non si può infatti parlare di "ritorno del bianco e nero", in quanto si tratta di una tecnica sempre esistita anche se chiaramente con l'avvento il technicolor nei primi anni del Novecento, si è dato molto spazio a questa novità con relativi aumenti di budget cinematografici. Detto questo, anche gli osservatori più distratti avranno notato che ormai da una decina di anni è esplosa nuovamente la tendenza di girare in bianco e nero sia in fotografia che nel cinema.
I motivi di questa scelta sono molteplici e hanno a che vedere – soprattutto – con l'atmosfera che si vuole dare al film. Di seguito, vi proponiamo una selezione moderna in black and white da recuperare se vi sentite nostalgici.
Esempi di film contemporanei in bianco e nero
Il primo film contemporaneo che ci ha riportato immediatamente agli anni '20, recuperando anche la tecnica del film muto, è The Artist di Michel Hazanavicius. Si può considerare una sorta di pellicola-manifesto in quanto, facendo meta-cinema, la trama stessa ci racconta dell'avvento del sonoro e di come questo rivoluzionerà la storia del cinema. La curiosità maggiore è che il film fu girato a colori ma con una frequenza più bassa dei fotogrammi per secondo.

In Malcolm & Marie di Sam Levinson, per esempio, il bianco e nero accentua l'atmosfera di raccoglimento della coppia. Il film, ambientato interamente in un appartamento, regala un lungo spezzone di vita relazionale, tra risate ma anche pianti e discussioni esistenziali. Tutto racchiuso in quella che chiamiamo casa e che a volte diventa una prigione.

In Roma di Alfonso Cuarón abbiamo un bianco e nero che, nello scenario messicano, diventa quasi seppiato, come se potessimo immaginarci noi i colori di quelle strade, delle abitazioni dei personaggi e dei momenti più crudi della pellicola. Lo stesso Cuarón in un'intervista affermò di voler ricreare i suoi ricordi d'infanzia, ricordi sbiaditi ma che paradossalmente con un bianco e nero e una trama solida, ritornano vivi come non mai.

Anche in Belfast di Kenneth Branagh troviamo il motivo del ricordo: difatti il film è basato sull'infanzia del regista in relazione ai conflitti nordirlandesi degli anni '60. Sicuramente avendo a che fare con i temi legati ai conflitti, il bianco e nero ci fa immergere un po' di più in quel contesto.

In Frances Ha di Noah Baumbach la protagonista 27enne è alla ricerca di sé stessa, incompleta, quasi persa. Con il bianco e nero diventa un personaggio senza tempo, anacronistico e che ha la possibilità di ritrovarsi ovunque lei voglia, senza il bisogno di lottare contro le luci degli altri.

Insomma, i motivi per non abbandonare il bianco e nero non mancano ma attenzione perché questo non vuol dire che la pellicola possa essere considerata automaticamente come ben riuscita. In sostanza, non deve diventare la scusa di chi utilizza questo filtro per nascondere gli errori sotto al tappeto.
Per un film al contrario super colorato vi consigliamo invece di recuperare Paprika.
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