Creed III: perché Sylvester Stallone non è felice
- Marcello!
- 15 nov 2022
- Tempo di lettura: 2 min
"È una situazione spiacevole"

Torna come Re della Mafia nella serie Tulsa King. Ma Sylvester Stallone non è più il re del ring. Ha dovuto cedere le redini, dopo la fine della saga di Rocky e quando il franchise di Creed gli è sfuggito.
In un'intervista a The Hollywood Reporter ha rivelato perché non è affatto coinvolto in Creed III. Né nel casting, né nella regia, né nella produzione. Per la prima volta, Stallone non sarà affatto collegato a Rocky:
"È una situazione spiacevole", dice Sylvester Stallone. "Perché so cosa sarebbe potuto essere questo film. Hanno preso una direzione piuttosto diversa da quella che avrei preso io. E' una filosofia diversa, quella di Irwin Winkler e Michael B. Jordan... Auguro loro ogni bene, ma io sono una persona molto più sentimentale. Mi piace che i miei eroi vengano picchiati, ma non voglio che vadano completamente in rovina. Penso che le persone debbano affrontare abbastanza oscurità come questa nella vita...".
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È quindi comprensibile che Creed III sia troppo cupo per Stallone. Per quanto riguarda lo spin-off in sviluppo dedicato a Ivan Drago, ha fatto pace... con Dolph Lundgren: "Sì, stiamo parlando di nuovo. Anzi, oggi devo chiamarlo perché ha un infortunio alla caviglia. Ma d'altronde è la classica mossa in cui fanno quello che vogliono e si immergono continuamente nella saga di Rocky senza nemmeno chiedermi se voglio partecipare. Non sono un produttore esecutivo dei film di Creed. Il regista Ryan Coogler e la star Michael B. Jordan che sono. I figli di Winkler e Chartoff] sono coinvolti. Le mie non lo sono. Sono l'unico rimasto fuori...".
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