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Dogman, la recensione: quando la vendetta è canina

Aggiornamento: 10 ott 2023

Per Arthur Schopenhauer "chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato". La storia narrata in Dogman (2023), ci ricorda proprio quanto questa massima sia vera. Dal 12 ottobre al cinema.


Dogman: trama

Douglas in una scena del film
Douglas in una scena del film

Douglas, "Doug", è un ladro e una drag queen dal passato tormentato, fatto di abusi e maltrattamenti subiti dal padre e dal fratello maggiore. Solo l'affetto dei suoi amati cani lo ha tenuto in vita e sarà anche quell'affetto che nutre verso di loro che lo spingerà ad addestrarli al furto e alla vendetta verso chi lo ha fatto soffrire.


Besson = thriller

Douglas in veste di Drag queen
Douglas in veste di Drag queen

La strada del thriller è da sempre quella prediletta da Luc Besson. Dai film più conosciuti, come Nikita (1990) e Léon (1994), a quelli più recenti, come Lucy (2014) e Anna (2019), il thriller ha sempre rappresentato una sfida per il regista francese - il cui stile ricalca molto quello della cinematografia americana - che ancora una volta, con Dogman, torna al suo genere preferito, con una storia di rivalsa e di denuncia verso la crudeltà dell'essere umano. Una storia narrata in maniera classica e lineare, corredata da un forte uso dei flashback, funzionali allo svolgimento in parallelo della storia nel tempo presente, e che va dritta al punto, intrattenendo e incuriosendo lo spettatore.


Caleb Landry Jones, attore molto sottovalutato e noto per le sue interpretazioni da caratterista, è semplicemente fenomenale ed enigmatico, una figura che, per forza di associazione, ricorda un po' il Joker, soprattutto quello cinematografico della versione di Todd Phillips del 2019, in quanto figura mentalmente disturbata, bistrattata dall'umanità, che finisce per ribellarsi contro le ingiustizie subite. Simili certo, ma non uguali. Una storia che punta il dito verso l'oscurità della natura umana e la società che permette alla stessa di compiersi.


I cani, fedeli amici dell'uomo, non sono esseri spietati, ma è l'umanità intera ad esserlo. I cani sono esseri innocenti, nient'altro che un mezzo attraverso cui il protagonista attua la propria vendetta verso chi lo ha ferito e verso la società che lo ha lasciato solo. Besson racconta la storia di un emarginato, di un uomo che, citando le parole dello stesso Douglas, "crede in Dio, ma che non sa se Dio crede in lui". Un reietto, uno smarrito, che avrebbe avuto bisogno di maggior affetto umano, non solo canino, di comprensione e di empatia.


Dogman: un film che intrattiene e convince... appieno?

Caleb Landry Jones convince e ammalia
Caleb Landry Jones convince e ammalia

Dogman non è comunque privo di difetti, con sequenze a tratti sopra le righe e che potranno apparire ridicole - come lo scontro a fuoco con i gangster locali, dove la violenza è sempre velata, nascosta e quasi assurda a credersi nella sua esibizione - e con un messaggio sociale forse un po' semplicistico nella sua esposizione. Una pellicola comunque godibile e priva di lungaggini, che intrattiene e non annoia, grazie soprattutto alle straordinarie doti d'attore di Caleb Landry Jones, che regge il film sulle sue intere spalle.

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Marcello! è una testata giornalistica dedicata ai veri cinefili. A tutti coloro che amano il buio della sala cinematografica, l'odore dei pop-corn e la magia del grande schermo. Insomma, a tutti coloro che non riuscirebbero a vivere senza la settima arte.   

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