Ennio Morricone: a tre anni dalla morte, le colonne sonore che lo hanno reso immortale
Quando parliamo di cinema, è inevitabile riconoscere che le più grandi emozioni che il grande schermo ci regala non sarebbero così profonde e travolgenti senza le colonne sonore che accompagnano le nostre pellicole preferite. Una manciata di nomi compone l'Olimpo dei compositori che al cinema hanno dedicato la loro carriera e ai quali la settima arte riconosce un debito inestimabile.
Tra questi, uno dei più grandi, forse irraggiungibile, è senza dubbio Ennio Morricone, il musicista italiano che al cinema internazionale ha regalato il meglio della sua arte. A tre anni dalla sua morte, lo ricordiamo con una selezione delle sue migliori colonne sonore.
Ennio Morricone e l'immortale sodalizio con il western di Sergio Leone
L'intera carriera di Ennio Morricone è senza dubbio irriducibile a poche righe, ma per renderle omaggio è possibile partire da qualche nota, per poi addentrarsi nell'immensità della sua musica, che al cinema ha lasciato la maggior parte della sua eredità.
Non si può in questo caso esimersi dal citare innanzitutto il legame tra due personalità italiane che con la propria arte hanno illuminato il panorama cinematografico mondiale. Parliamo ovviamente di Ennio Morricone e Sergio Leone, due artisti che insieme hanno scritto una buona parte della storia del cinema. La musica di Morricone ha accompagnato i migliori film del regista Sergio Leone, con colonne sonore che sono diventate cult internazionali.
Sergio Leone ha creato e ispirato il genere western sin dagli anni Sessanta, con la musica di Ennio Morricone in sottofondo. Il sodalizio tra i due, compagni sin dalle scuole elementari, si è espresso in alcuni dei titoli che rimangono alle fondamenta del cinema mondiale: dalla Trilogia del dollaro alla Trilogia del tempo.
Tra questi capolavori, indimenticabili rimangono soprattutto i temi di Il buono, il brutto, il cattivo, C'era una volta il West e C'era una volta in America.
L'immortale arte di Ennio Morricone
Come ci si aspetterebbe da un grande maestro, l'arte di Ennio Morricone non si riduce ad un solo genere, ma è stata l'anima dei nostri brividi anche in diverse altre pellicole. Le sue note hanno accompagnato le lacrime di innumerevoli spettatori di fronte all'immortale Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, ma hanno anche trasportato nell'epica avventura di Mission con Robert De Niro e Jeremy Irons.
Con Giuseppe Tornatore, Morricone ha collaborato anche per la colonna sonora de La leggenda del pianista sull'oceano, con uno dei più commoventi sottofondi che il cinema abbia mai espresso. Le note toccanti che accompagnano questa pellicola entrano nel cuore in punta di piedi e vi rimangono come un dolce e immortale ricordo.
Del grande maestro indimenticabili sono anche i lavori per cui ha ricevuto le candidature ai Premi Oscar, oltre a Mission: I giorni del cielo (1978), The Untouchables - Gli intoccabili (1987), Bugsy (1991) e Malèna (2000).
Il regista che ha amato alla follia l'arte di Ennio Morricone
Tanti registi hanno amato e scelto la musica del maestro Morricone, ma ce n'è uno che ne ha catturato l'essenza e l'ha scelta per comporre il suo stile originale e inconfondibile, a tratti controverso, ma sempre inimitabile. Parliamo chiaramente di Quentin Tarantino, che da Ennio ha preso tutto quello che ha potuto, non senza controversie, ma sempre amando follemente l'arte compositiva che l'ha reso maestro nel mondo.
Tarantino ha scelto lo stile di Morricone per alcune tracce dei suoi migliori film tra cui Kill Bill, Bastardi senza gloria e Django Unchained. Ma l'unico film tarantiniano di cui Morricone ha firmato interamente la colonna sonora è The Hateful Eight, il penultimo del regista, che è valso al maestro il primo Premio Oscar nel 2016 alla miglior colonna sonora, dopo quello alla carriera ricevuto nel 2007.
In tutta una carriera inimitabile, vissuta nell'umiltà, di Ennio Morricone ora non ci resta che il suo lascito che continua e continuerà ad emozionare generazioni di appassionati che si accosteranno ai suoi capolavori, un accompagnamento quasi nascosto ma insostituibile che ha reso alcune pellicole i grandiosi film che il mondo del cinema non smetterà mai di amare.
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