Estranei o ciò che c'è di più intimo?
Estranei (All of us strangers) è un film di Andrew Haigh uscito nelle sale il primo di marzo con protagonisti gli attori Andrew Scott e Paul Mescal nelle vesti di Adam e Harry, due uomini queer. Già il titolo ci dà delle informazioni e pone il pubblico in una posizione e prospettiva di allerta rispetto a ciò che vedranno. Difatti, i due sono estranei: Adam è uno sceneggiatore ancora incastrato in vecchi traumi familiari e Harry ha chiaramente dei problemi con l'alcol. L'intera pellicola è basata su intrecci che avvengono solo nella testa di Adam. In fondo, è uno scrittore e deve fare i conti con il suo passato e il suo presente.
Quando fatichiamo a scontrarci con delle verità più profonde, facciamo di tutto per credere solo a ciò in cui ci conviene credere. Adam "riporta in vita" i suoi genitori morti in un incidente stradale quando lui aveva 12 anni e li trasporta nella sua quotidianità. La sua quotidianità è anche amare gli uomini, cosa difficile da comprendere da persone provenienti probabilmente dagli anni '80. La quotidianità di Adam è anche amare Harry. Anch'egli, purtroppo, diventerà polvere. E quindi qual è il senso di tutto se alla fine non ci rimane nulla? Il senso di tutto è affidarsi all'amore, provare intimità verso ciò che ci è estraneo o ci era vicino e ora non c'è più, che forse è anche un po' il mantra di chi scrive e si avvicina a mondi sconosciuti attraverso i ricordi personali e un trascorso, un vissuto, che a volte quasi ci spaventa, ma è ciò che ci fa sentire più vivi che mai.
A proposito di questo film avevamo scritto anche questo articolo qui, recuperatelo!
