Il morso del coniglio: quando a morderti è la delusione
- Tommaso Di Pierro
- 30 giu 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Un thriller/horror sovrannaturale poco convincente, con una sceneggiatura superficiale e priva di qualsiasi elemento perturbante.
Dall'Australia...con orrore

La recensione potrebbe anche terminare qui, perché Il morso del coniglio, film recentemente uscito su Netflix diretto dalla regista australiana Daina Raid, non fa paura e in più annoia, e non esiste niente di peggio di un film horror noioso. Vediamo dunque di indagare cosa si cela dietro questo prodotto filmico dotato di buone premesse, ma che scade nel banale e nel soporifero.
Un trauma del passato

La pellicola narra la storia di Sarah, dottoressa divorziata e madre di Mia, una bambina che ha appena compiuto sette anni, la quale trova un coniglio sulla porta di casa e decidere di accudirlo. Da quel momento la bambina inizierà ad avere comportamenti insoliti, come l'improvvisa ossessione per la nonna Joan, la madre di Sarah, che non ha mai visto e con cui Sarah non ha più rapporti, e l'insistenza nel dichiarare di essere Alice, la sorella di Sarah scomparsa molti anni prima, proprio alla stessa età di Mia. È solo l'inizio di un dramma inspiegabile che porterà alla scoperta di un trauma sepolto nel passato che Sarah avrebbe preferito lasciarsi alle spalle.
Un film che respinge invece di attrarre

Di film horror nel panorama mondiale cinematografico se ne sono visti tanti, dagli albori del cinema fino ad oggi, e anche quelli che non hanno saputo ritrarre le paure odierne hanno comunque offerto una buona dose di intrattenimento. Anche l'Australia in questi ultimi anni si è ritagliata un posto d'onore nel genere horror, regalandoci film come Babadook (2014) e Relic (2020). Il morso del coniglio, purtroppo, non può essere messo a paragone con nessuna di queste due straordinarie pellicole, mancando di intrattenere e di spaventare come si deve. L'uso reiterato dei jumpscare è infatti mal costruito e la tensione non arriva mai veramente al culmine. Ritmo troppo lento, personaggi principali fastidiosi e comprimari troppo secondari, minano ancora di più questa insoddisfacente visione, rendendola uno dei primi veri fiaschi dell'anno cinematografico 2023.
Comments