top of page
  • Twitter
  • Facebook
  • Instagram

Il Padrino: un'offerta che Coppola non poteva rifiutare

Aggiornamento: 8 mag 2023

50 anni fa usciva Il Padrino. La leggendaria prima parte di una mitica trilogia. Un pezzo importante del cinema gangster e della settima arte in generale. Uno di quei capolavori indiscussi attorno al quale si continuano a sentire grandi storie. Sarebbe bello immaginare che il film sia nato da una scelta di cuore del suo regista, Francis Ford Coppola. Ancora di più, che il regista abbia partorito questo magnum opus dopo una lunga e paziente gestazione, come C'era una volta in America di Sergio Leone. Una bella immagine... Se non fosse che la storia è ben diversa.


Quando Coppola accettò di realizzare il film (che lo incoronerà come uno dei registi più talentuosi registi della sua generazione) era al verde. Ma davvero al verde. Quindi no è per amore della sceneggiatura che si imbarcò nel progetto, ma semplicemente per... necessità! Un po' un rompi-mito, eh?


Ho bisogno di un dollaro


Dopo aver vissuto sul filo del rasoio faticando per diversi anni nell'ambiente delle piccole produzioni erotiche Coppola firma una manciata di lungometraggi. Solo nel 1969 fonda gli American Zoetrope Studios con un certo George Lucas. All'epoca tutto sembrava possibile. Ma le folli aspirazioni del duo si rivelarono di breve durata. Nell'autunno del 1971 uscì THX 1138 di Lucas, prodotto dalla società che aveva co-fondato. Fu una doccia fredda: il film fu un enorme fallimento al botteghino. Inutile dire che i sogni di conquista di Hollywood andarono in fumo. Coppola si ritrovò in debito con la Warner Bros. per la cifra impressionante di 400.000 dollari.


Il regista ha due giovani bocche da sfamare e una società da tenere a galla. Panico. È in questo periodo non proprio felice che la Paramount si rivolge a Coppola per girare un film di mafia a basso costo: Il Padrino.


Nonostante le sue preoccupazioni finanziarie, rifiutò il lavoro. Il motivo? La fonte d'ispirazione del film (un romanzo omonimo del 1969) sarebbe stata sensazionalistica e sordida, un'opera "di bassa lega". Ciononostante. O si accetta, o si rischia di dover chiudere gli American Zoetrope Studios. Dopo un'attenta riflessione e discussioni burrascose con il suo entourage, Coppola decise di impegnarsi nel progetto con la speranza, però, che questa scommessa commerciale gli permetta presto di recuperare la sua libertà artistica.


"Volevano realizzarlo (il film) con un budget molto basso, ed è probabilmente per questo che sono stato ingaggiato. Ero giovane, avevo due figli e un bambino in arrivo. Non avevo soldi. Quindi non avevo altra scelta che fare il film per lo studio", spiegò il regista in un'intervista del 1997 che accompagnava l'edizione speciale per il 25° anniversario de Il Padrino.

Il tocco di Coppola, il trionfo de Il Padrino

Marlon Brando ne Il Padrino

Il nostro regista fu annunciato ufficialmente come regista de Il Padrino nel 1970. Con l'idea di trasformare questo film su commissione sulla sanguinosa ascesa di un membro di Cosa Nostra in un'audace metafora del capitalismo sfrenato americano. Il metodo? Presentare la famiglia Corleone come un struttura gerarchia piramidale autoritaria e mettere in scena i protagonisti che giocano per acquisire diverse "quote di mercato", suggerendo che dietro ogni liquidazione della concorrenza c'è il famoso "sono affari, niente di personale". Alla faccia del concetto...


Dietro le quinte, c'è una grande tempesta nell'aria. Coppola ingaggiò un'aspra battaglia con la Paramount per imporre Marlon Brando nel ruolo di Vito Corleone. Allo studio non piacevano né il suo casting né il suo stile di regia. Dopo aver accettato il progetto cinematografico, per così dire, con la "coercizione", Coppola sentiva che una spada di Damocle pendeva sulla sua testa. La Paramount lo avrebbe licenziato prima della realizzazione del progetto, mentre lui lottava per sbarcare il lunario? ovviamente conosciamo tutti la risposta.


Il regista non solo è rimasto, ma ha fatto de Il Padrino un enorme successo. Il film vinse tre dei più prestigiosi Oscar: miglior regia, miglior attore - per Brando - e miglior sceneggiatura non originale. Il film divenne il più grande incasso di tutti i tempi, fino a quando non fu detronizzato da Lo squalo nel 1975, un film realizzato da un'altra grande firma della New Hollywood: Steven Spielberg.


Il sequel non è un segreto. Una seconda parte clamorosa, il trionfo di Apocalypse Now, e la terza parte de Il Padrino hanno chiuso una saga che continua ad affascinare ancora oggi. La prova sta nel fatto che Paramount+ ha appena dato il benvenuto alla serie The Offer, che ripercorre in dettaglio il dietro le quinte delle caotiche riprese della prima parte della saga.


Non cercate il nome di Coppola nei titoli di coda, non lo troverete da nessuna parte. Il regista non ha partecipato allo spettacolo. Troppo impegnato, forse, a portare finalmente a termine Megalopolis. Un progetto che lo ha tenuto con il fiato sospeso fin dagli anni '80, periodo in cui ha iniziato a scrivere la sceneggiatura di questo faraonico progetto di SF che dovrebbe svolgersi in una New York futuristica, ispirata all'antica Roma. Ambizione visionaria, lunghi tempi di maturazione... Il nuovo figlio di Coppola potrebbe essere il progetto amato che non è stato Il Padrino? Può darsi. Auguriamogli lo stesso successo del suo fratello maggiore!

About Us

Marcello! è una testata giornalistica dedicata ai veri cinefili. A tutti coloro che amano il buio della sala cinematografica, l'odore dei pop-corn e la magia del grande schermo. Insomma, a tutti coloro che non riuscirebbero a vivere senza la settima arte.   

Dai un'occhiata agli ultimi aggiornamenti!

federico-fellini.png

CONTATTI

Grazie per esserti iscritto!

© 2022 MARCELLO! 

bottom of page