Marcello mio: tante idee, ma poco sviluppo
- Tommaso Di Pierro
- 27 mag 2024
- Tempo di lettura: 2 min
In occasione dell'uscita al cinema del film Marcello mio il 30 maggio, ecco la recensione di Marcello! Buona lettura!
Marcello mio: trama

Colta da una crisi artistica e personale, l'attrice Chiara Mastroianni decide di impersonare in tutto e per tutto suo padre Marcello, decidendo di vestirsi e di assomigliare nell'aspetto e nei modi a com'era quest'ultimo nei suoi film e di farsi chiamare come lui. Tra passeggiate notturne e svariati incontri tra familiari e amici, con Parigi, Roma e Formia a fare da sfondo, Chiara cercherà di far rivivere l'amato padre, alla ricerca di sé stessa e di cosa il suo Marcello abbia rappresentato per lei.
Un girotondo pieno di cuore, ma che non porta da nessun parte

Film celebrativo, pensato per omaggiare un simbolo del cinema italiano e internazionale come Marcello Mastroianni nell'anno del centenario della nascita, Marcello mio vuole essere innanzitutto un esperimento, un'esperienza metacinematografica nostalgica ed evocativa che fa sorridere, soprattutto, e ci mancherebbe altro, noi italiani, nel tentativo di far rivivere il Marcello attore e il Marcello reale attraverso la presenza fisica e le azioni della figlia Chiara. L'intenzione affettuosa e romantica c'è, il trasporto dei personaggi anche, in primis della stessa Chiara, affascinante nel costume simbolo di 8½ (1963) e in certe scene totalmente identica al padre, così come la madre, l'attrice Catherine Deneuve, compagna di vita di Marcello, ma il film non arriva mai ad avere realmente un'identità ben definita, e lo scopo celato dietro ad esso, ovvero perché Chiara voglia far rivivere il padre attraverso di lei, davvero non si riesce a comprendere, finendo per essere un girotondo che non porta da nessuna parte, tra tante carne al fuoco e tematiche che rimangono sulla superficie - l'identità di Chiara, la mancanza di un rapporto duraturo col padre e la sua totale immedesimazione con esso - senza venire realmente approfondite. Chiara sta forse vivendo una crisi d'identità? Il suo tentativo di far rivivere il padre attraverso di lei è frutto di un conflitto interiore dato il suo esclusivo status di "figlia di grandi artisti" e non di Chiara? O semplicemente le manca il padre? A queste e altre domande non vengono fornite risposte e due ore di visione portano ad avere più dubbi che altro sull'effettivo obiettivo del film, su che scopo avesse o che specifico messaggio volesse trasmettere.
Un'occasione sprecata

Marcello mio, in definitiva, è uno di quei film innegabilmente dotati di grande cuore e che può sicuramente piacere al pubblico generalista, un soggetto incredibilmente interessante, ma di cui non è stato sfruttato appieno il potenziale, finendo per risultare, e con dispiacere, un'occasione sprecata.
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