Mary e lo spirito di mezzanotte: partire dalle radici per guardare al futuro
In occasione dell'imminente uscita nelle sale del film Mary e lo spirito di mezzanotte, fissata al 23 novembre, ecco la recensione di Marcello! Buona lettura!
Mary e lo spirito di mezzanotte: trama
Mary, una giovane undicenne, coltiva il sogno di diventare una chef, incoraggiata dall'amore di sua nonna Emer. Quando quest'ultima si ammala gravemente, Mary avrà un incontro con una donna misteriosa, che le consegnerà un messaggio per la nonna. Da quel momento avrà inizio un'avventura magica e toccante, all'insegna della cucina e dell'amore familiare.
Un film sul passaggio dei valori e sull'importanza dei sogni
Adattamento del romanzo La gita di mezzanotte di Roddy Doyle, protagonista nel film di un ironico cameo, il settimo lungometraggio di Enzo D'Alò riesce a mantenere l'intimità del racconto domestico dell'autore, confezionando un film semplice, delizioso e pieno di cuore sull'importanza dei ricordi e di quello che è stato. Una pellicola che insegna a partire dalle radici, a guardare indietro per andare avanti, usufruendo del lascito dei valori generazionali precedenti per costruire il nostro futuro. Un film anche sulla forza delle donne, che è transgenerazionale, trasmessa a chi viene dopo, e sull'importanza dei sogni, soprattutto quelli dell'infanzia, i più vivaci e speranzosi. Un film adatto a tutti, anche al pubblico adulto, nonostante la base di partenza, come in tutte le produzioni di D'Alò, sia inevitabilmente segnata da una vena bambinesca, che allarga però i propri orizzonti a temi maturi e profondi. Candidato nella categoria Miglior film d'animazione agli European Film Awards 2023.
