Memory: ricordi nebulosi che aprono alla via dell'amore
- Tommaso Di Pierro
- 1 mar 2024
- Tempo di lettura: 2 min
In occasione dell'uscita in sala del film Memory il 7 marzo, pellicola premiata con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Peter Sarsgaard all'80ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, condividiamo con voi la nostra recensione. Buona lettura!
Memory: trama

Sylvia è un'assistente sociale e una madre single con un passato da alcolista. Ad una riunione con i suoi ex compagni di scuola incontra Saul, l'uomo che presumibilmente aveva abusato di lei ai tempi del liceo e che ora è affetto da demenza. Decisa ad investigare sull'uomo, Sylvia lo assisterà durante le sue giornate e cercherà di indagare tanto nei recessi della sua memoria quanto nei suoi. Quando capirà che non è lui il suo stupratore, le cose tra i due inizieranno a farsi più intime e complicate.
La memoria come sfumatura più bianca del pallido

Sulle note di A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum si assapora il dramma d'amore di Memory, film che sembra quasi discendere dalla canzone che fa da leitmotiv alla vicenda intercorsa tra i due protagonisti, un brano noto per il suo ermetismo, ma che in sostanza descrive una storia d'amore che finisce (o comincia?). Non è un caso che tale brano sia stata scelto per accompagnare l'insolito sviluppo di trama trattato in questa pellicola, dove i contorni della memoria non sono altro che sfumature più bianche del pallido in cui nulla è mai come sembra o come ce lo ricordiamo. E se le cose non sono mai come ce lo ricordiamo e non assumono mai una forma chiara e definita nella nostra mente, allora possiamo anche permetterci di sfidare l'ignoto e aprire i nostri cuori a qualcosa di inaspettato.
La fiducia nelle relazioni che salvano

Tanto nei contenuti, quanto nelle intenzioni, Memory è una pellicola che trae la sua forza dalla costruzione dei personaggi e dal mantenimento delle relazioni quotidiane che faticosamente portiamo avanti. Un dramma dove la memoria del bene e del male si fonde in sfumature complesse per dare forma al vissuto di una persona, con i suoi traumi passati e presenti. Michel Franco ci dice che l'essere umano, in quanto figlio della propria memoria, ne subirà sempre il peso, ma potrà uscirne solo con l'aiuto di specifiche relazioni, relazioni sane che ci aiutano a vivere e che ci restituiscono quella speranza che ci fa dire: andiamo avanti, non tutto è perduto, possiamo ricominciare anche dopo tutto questo male, pur con la sofferenza nel cuore che ci accompagnerà sempre, ma che potremmo contrastare con l'amore di chi abbiamo nel presente. Una pellicola che inganna, in positivo, fin dalle sue premesse e che stupisce nei suoi sviluppi, intrisa di una forte dolcezza, ma che non tralascia di raccontare, con tatto e rispetto, il dramma degli abusi. Un film, in definitiva, che sa ammaliare e dare conforto, insegnandoci che nella vita la grazia dell'amore è ciò interviene in nostro aiuto salvandoci dal nostro passato in favore di un futuro più luminoso.
Comments