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My Octopus Teacher: molto più di un semplice documentario

La straordinaria relazione di un uomo con un polpo in una foresta di alghe sudafricane ricorda a tutti noi che siamo “non siamo semplicemente dei visitatori, bensì parte integrante di questo luogo chiamato terra“.

Il mese scorso Netflix ha rilasciato il tanto atteso “My Octopus Teacher“, un documentario che segue la storia del fotografo naturalista Craig Foster mentre si riconnette con la natura attraverso una nuova improbabile amicizia. Dopo lunghi anni trascorsi dietro la cinepresa, immortalando “The Great Dance: A Hunter’s Story” (2000) e “My Hunter’s Heart” (2010), precipita in una profonda crisi di identità.

Per superare questo momento Craig sente l’esigenza di riconnettersi con le sue radici d’infanzia: l’oceano. Decide così di tuffarsi ed immergersi nelle acque turbolente in prossimità della sua residenza a Western Cape, nel suo nativo Sud Africa. Dopo diversi giorni si imbatte in una particolare foresta di alghe che ospita una curiosa femmina di polpo comune. Qui la scintilla. Graig intuisce in quel polpo comune la strada per il suo cambiamento personale. Un legame cosi intenso che poertà Graig alla scoperta del suo “io“. Quel legame risulterà essere il miglior insegnamento di vita mai ricevuto prima. Il risultato è una bellissima storia di scoperta, amicizia e cambiamento che, unita a fotografie subacquee mozzafiato e una colonna sonora accattivante, ci fornisce uno dei migliori documentari sulla fauna selvatica degli ultimi tempi.

Ciò che rende “My Octopus Teacher” così unico è la straordinaria relazione tra Craig e il suo compagno di polpo senza nome. Siamo infatti abituati a intendere l’amicizia e tutto ciò che la riguarda in maniera molto standardizzata, e, di conseguenza, la facciamo ricadere sotto quell’insieme di cose e di rapporti che definiamo “umani”, o che si estendono al massimo ad animali che ormai consideriamo “di compagnia” o “domestici”, come cani, gatti, uccelli e così via. Nel documentario assistiamo, invece, a qualcosa di molto diverso, che non ricade sotto il concetto normale di amicizia per come siamo abituati ad intenderla e che apprendiamo da un piccolo polpo. Inizialmente, quando Craig gli fa visita, il polpo lo continua a evitare nascondendosi nella sua tana, mimetizzandosi o modificando il suo corpo liquido per farsi spazio nella fessura più vicina. È dopo un periodo di 26 giorni in cui il regista subacqueo lo visita quotidianamente e gli mostra e dimostra di non volerlo in alcun modo danneggiare che il polpo, finalmente, si lascia andare.  Con il passare del tempo, i due iniziano a diventare sorprendentemente vicini e sviluppano un forte legame reciproco, che nonostante le diverse battute d’arresto rimane costante per tutto il tempo. Questo è qualcosa che viene espresso attraverso una voce fuori campo incredibilmente onesta e potente di Craig che parla apertamente di quanto profondamente si prenda cura del suo nuovo compagno. Questa incredibile relazione tra due specie completamente diverse fornisce una potente linea emotiva a questo film che lo distingue davvero da opere simili. Non si osserva la natura per quello che è, ma si partecipa, si vive con essa.

Oltre ad essere emotivamente avvincente, il rapporto tra Craig e il polpo ha anche permesso di filmare alcuni comportamenti nascosti di queste creature dalla forma aliena che prima erano sconosciute alla scienza. Di conseguenza, dall’inizio alla fine, il pubblico assiste ad una serie di incredibili sequenze che mettono in mostra l’intelligenza, la creatività e la fisiologia di questo fantastico animale. Dalla caccia strategica alla mimetizzazione con il suo ambiente. Dal camminare sul fondo marino su due gambe, al combattere gli squali predatori del pigiama e persino giocare con banchi di pesci. Tutto ciò rende molto probabilmente questo film la visione più approfondita della vita dei polpi fino ad ora.

Tuttavia con “My Octopus Teacher” non stiamo parlando di un semplice documentario, bensì di una profonda storia di riconnessione con la natura. Il rapporto che Craig sviluppa, non solo con il suo polpo ma anche con la foresta di alghe nel suo insieme, cambia il suo modo di pensare ai suoi rapporti interpersonali. Cambia la sua intera visione della vita. “My Octopus Teacher” insomma ci insegna molto di più rispetto ad un semplice documentario sulla vita sottomarina, ci invita a renderci conto che, a livello emotivo e relazionale, dobbiamo sempre essere aperti a imparare, anche dalla creatura più diversa da noi.


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Marcello! è una testata giornalistica dedicata ai veri cinefili. A tutti coloro che amano il buio della sala cinematografica, l'odore dei pop-corn e la magia del grande schermo. Insomma, a tutti coloro che non riuscirebbero a vivere senza la settima arte.   

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