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Oppenheimer: Nolan fa centro di nuovo

Aggiornamento: 10 feb

Christopher Nolan non sbaglia un colpo! Il suo ultimo film, Oppenheimer, si è ampiamente rivelato un successo al botteghino e di critica. E la storia del fisico Robert J. Oppenheimer, raccontata dal punto di vista umano e professionale, ha incuriosito un pubblico da record nonostante la tematica decisamente impegnativa.



Nolan e Murphy in Oppenheimer fanno centro con una novità!

Oppenheimer non delude innanzi tutto perché ormai si è capito che il sodalizio Christopher Nolan alla regia e Cillian Murphy come attore protagonista nei panni del del fisico americano e padre della bomba atomica Robert J. Oppenheimer, funziona benissimo.


Cillian Murphy fa centro – come al solito – nonostante abbia decisamente cambiato pelle rispetto al ruolo del gangster inglese Thomas Shelby in Peaky Blinders che tanto ci è piaciuto o dello Spaventapasseri nella trilogia dello stesso Nolan su Batman. Per risultare ancora più credibile ed efficace, qui lo vediamo infatti non solo interpretare un ruolo molto diverso, ma tocchiamo con mano un'eccessiva (ovviamente voluta) magrezza; al punto che nel corso dell'intera pellicola indossare vestiti over-size. Apparenze a parte, quello che davvero caratterizza il protagonista è il suo incedere sullo schermo con fare deciso ma, al contempo, distratto; come a voler rappresentare la mente in continuo movimento del fisico.


È così che l’attore esprime il suo grandissimo talento e riesce finalmente ad essere il protagonista di un film di Nolan. Già perché i due sono ormai alla sesta impresa cinematografica ma l’attore irlandese non era riuscito ad ottenere la parte da protagonista fino, appunto, ad Oppenheimer.


La trama “in atomi” di Oppenheimer

Venendo ai fatti, Robert J. Oppenheimer (Cillian Murphy) è il fisico teorico americano che ha la paternità storica della prima bomba atomica. Nolan ne descrive la vita a partire da quando era soltanto un geniale studente in giro per il mondo fino al progetto Manhattan di Los Alamos. In tutto il film si è spettatori della vita di un genio (impressionante è l’incontro con Albert Einstein!) che si trova coinvolto in un progetto imponente che stuzzica le corde della sua conoscenza e formazione e che lo condurrà prima a diventare un eroe e poi quasi un traditore.


Proprio così, Nolan cerca di spiegare la complessità psicologica del suo protagonista che è, obiettivamente, un uomo in bilico tra genialità e ingenuità. Geniale perché riesce dove nessuno era arrivato prima di lui ma, al contempo, ingenuo nell’approccio alle conseguenze di molte azione o decisioni prese che sembrano – anche un po’ troppo stucchevoli a tratti.

Inizia e continua così Oppenheimer...

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Queste le parole che il resista Christopher Nolan usa per far partire la visione; il pubblico si vede catapultato in un magma incandescente, fumi densi come lava e boati fragorosi… cercando di far capire sin da subito che sarà proiettata una storia intensa e, a tratti, spaventosa. Da questo momento in poi lo spettatore vedrà l’inaspettato prendere pian piano forma fino a diventare una missione, l’impossibile diventare possibile e, infine, la meraviglia diventare terrore.


La trama cerca di far provare ciò che ha sentito il protagonista ma è anche il pretesto, per Nolan, di cimentarsi in un progetto decisamente ambizioso. Per provare a farci indossare i panni scomodi di questa personalità intellettuale Nolan inizia proprio dal periodo storico dell’invasione nazi-fascista e fa capire che fu determinante (anche se in modo indiretto) per gli eventi drammatici che seguirono altrove nel Mondo. Proprio in questo frangente storico presenta Robert J. Oppenheimer.


Le origine ebraiche di Oppenheimer sembrano aver avuto un peso importate nel progetto Manhattan considerando che il regista non esita a farci sentire sotto pressione citando l’avanzata Nazi in Europa e mettendo tutti in uno stato di allerta. Già perché il fisico aveva origine semitiche e teme una valanga di violenza da parte dei tedeschi.

...La bomba atomica di Oppenheimer è condanna o conquista umana

Oppenheimer è un film che ha lo scopo di mettere alla gogna la guerra non chi la combatte. Fin da subito è infatti chiaro che il regista non colpevolizza gli uomini e le donne del progetto Manhattan; loro rappresentano l’élite capace di realizzare l’impensabile e nulla più. La colpa, semmai, è del genere umano e della sua naturale sete di violenza e potere ad ogni costo.

Oppenheimer mostra lo spaccato di un periodo molto triste dell’umanità dove si è perso il senso dell’umano, dell’empatia e si è realizzato solo tormento e immenso dolore

.

La guerra mondiale e la “punizione esemplare” del Giappone per mano statunitense ne è la prova: Oppenheimer sa bene che, a parte lui e il suo team di esperti e intellettuali (tutti rigorosamente al soldo degli USA) , i governi non avrebbero potuto gestire quel potere in modo giusto ma, ahimè, ci arriva tardi e di lì a poco la storia avrebbe servito la tragedia di Hiroshima e di Nagasaki.

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Nolan fa dire questo al suo tormentato protagonista ma solo a cose fatte. Per un istante Oppenheimer realizza veramente che ha consegnato a chiunque un mezzo potentissimo, troppo potente (teme!) per essere realmente compreso dai molti.


Il cast di Oppenheimer


Oltre allo strepitoso Cillian Murphy nel ruolo del protagonista R.J. Oppenheimer, abbiamo una cinica e fredda Emily Blunt nel ruolo di Katherine “Kitty” Oppenheimer, la moglie del fisico e sua consigliera. Il personaggio della Blunt è ben concepito e mostra volontariamente la fierezza della moglie e donna nel momento di massima gloria e di gogna mediatica.


Non si può dimenticare Matt Damon nel ruolo del generale Leslie Groves che assume Oppenheimer nel progetto Manhattan e Robert Downey J. nel ruolo del politico Lewis Strauss. Quest’ultimo è stato perfetto nella parte: bravissimo nel mostrare un uomo freddo, machiavellico e manipolatore! Nel cast sono presenti anche Josh Hartnett, Rami Malek, Gary Oldman, Florence Pugh a citarne alcuni.


Oppenheimer, un paio di cifre

Oppenheimer è sulla bocca di tutti; di chi l’ha visto e lo commenta e di chi ancora non è ancora andato al cinema ma sta programmando la visione. Una cosa è certa: Oppenheimer è stato, con Barbie, il motore del cinema di questa estate che sta per volgere al termine; già perché con i suoi 866,7 milioni di dollari in tutto il mondo, dei quali 21,7 milioni in Italia, (dati in costante crescita!) è un film che ha decisamente riportato gli spettatori al cinema.


Questo meraviglioso trend è stato inaugurato con Barbie e ora sembra aver lanciato anche film attualmente in programmazione quali The Nun 2 e, considerando sono previste programmazioni molto interessanti, speriamo continui così!



Quindi Oppenheimer è...

Il film di Nolan è un prodotto ben fatto; interessante perché tratta un periodo storico molto importante e del quale continuiamo a non sapere abbastanza. Si esce dal cinema pieni di immagini e con qualche dubbio in più sulla lungimiranza umana che non guasta mai e lo rende “impegnato”. Per questo motivo è un film da vedere perché appartiene a quel genere che fa dubitare e/o riflettere.


Se tutto questo non bastasse c’é un Cillian Murphy in grande forma attoriale a completare l’esperienza visiva e un mix di dialoghi e immagini ben orchestrate. Per saltare da un periodo all’altro nella narrazione il regista si serve del colore e del bianco/nero che confonde solo nei primi minuti e poi è elemento chiarificatore.


Murphy ha il dono di riuscire a mostrarci l’immensamente piccolo e l’immensamente grande anche solo guadando fisso in camera: questo e molto altro è Oppenheimer. Buona visione!





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