Paprika - Sognando un sogno, dal 1 agosto su Netflix: un gioiello da recuperare
Aggiornamento: 15 ago 2023
Paprika - Sognando un sogno è l'ultima opera che il regista giapponese Satoshi Kon ha prodotto prima della sua prematura morte. Un capolavoro che Netflix ha deciso di riproporre da agosto nel suo catalogo, proprio nel mese in cui il regista ci aveva salutato, lasciando un breve ma significativo messaggio:
Pieno di gratitudine per tutto ciò che di buono c'è nel mondo, poso la mia penna. Con permesso.
Paprika, un gioiello onirico da recuperare
Perché recuperare Paprika?
Il film, uscito nel 2006, rappresenta l'opera più di successo a livello internazionale di Satoshi Kon, sia di pubblico che di critica. È riuscita ad imporsi divenendo fonte di ispirazione e di influenza per produzioni successive nel mondo dell'animazione e nel cinema hollywoodiano, riuscendo allo stesso tempo a rendere omaggio ad alcuni cult del passato, oltre che al cinema stesso.
Il plot di partenza
Un team di scienziati sta svolgendo ricerche sul DC-Mini, un nuovo macchinario in grado di catapultare nel mondo dei sogni, entrando nel subconscio dei loro pazienti e aiutandoli a trovare la terapia giusta per curare i loro disturbi psichici.
Il problema è che il DC-Mini viene rubato, e attraverso un continuo rimbalzo tra realtà e sogno il regista ci porta con sé, tra le indagini per recuperare il macchinario, portando poi anche gli stessi personaggi a indagare sulle loro esistenze.
Paprika ci regala una riflessione su quanto possano essere labili i confini tra realtà e sogno, e sul mondo onirico in generale, visto sia come fuga dalla realtà che come terapia.
Ma come si è arrivati a difendere un mondo che porta a fuggire dalla vita reale?
Paprika e il legame con Inception
Per chi ha visto Inception, opera di Christopher Nolan uscita nel 2010, fare un paragone con Paprika viene spontaneo.
Entrambe le pellicole hanno come fulcro centrale della narrazione il rapporto tra realtà e sogni, in entrambi vengono creati meccanismi per creare un canale diretto tra le due dimensioni, e in entrambi i casi i protagonisti compiono un viaggio che finisce per essere anche un viaggio alla scoperta di sé.
Le somiglianze
Le due pellicole presentano somiglianze anche da un punto di vista della sceneggiatura, basti pensare a come viene costruita la scena del corridoio che, anche se per ragioni diverse, è presente in tutte e due le narrazioni.
La stessa Paprika, protagonista dell'anime di Kon, ha ispirato il personaggio di Ariadne (Ellen Page), in Inception. Anche in questo caso ci sono momenti nella pellicola di Nolan in cui certe azioni di Paprika vengono riprese da Ariadne, come nella scena dello specchio.
Paprika e la luccicanza
Paprika trova anche il modo di trasmettere una forza oscura, celata in alcuni dettagli e in alcune azioni, che a uno sguardo più attento ricorderanno sicuramente una luccicanza particolare.
Infatti, il capolavoro horror di Stanley Kubrick ,The Shining, trova spazio nell'opera di Satoshi Kon sia attraverso rimandi più velati che altri più espliciti.
Infatti, i baristi del Radioclub in cui il detective Toshimi Konakawa si incontra con Paprika ricordano vagamente il barista Lloyd (Joe Turkel) di The Shining... bastava ordinare del Bourbon, ed era fatta. Quando invece lo scienziato Inui (una sorta di Magneto del film) si trasforma in una pianta dalle radici possenti e inarrestabili che sgorgano dalla porta di un edificio, il rimando al fiume di sangue che fuoriesce dall'ascensore dell'Overlook Hotel salta subito all'occhio.
Un omaggio al cinema stesso
Paprika infine è un omaggio al cinema stesso. Sia ricordando opere come The Shining appunto (ma i rimandi ad altre opere sono numerosi), sia autoreferenziale, perché nei sogni dell'investigatore Konakawa tutti i film prodotti dallo stesso Satoshi Kon trovano il modo di comparire e di essere ricordati, come in una sorta di testamento.
Ragione in più (se le altre non vi avessero convinto) per non perdere la visione di questo meraviglioso
anime.
