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Immagine del redattoreCaterina Siciliano

Aftersun, la recensione: una grande chicca da recuperare

I ricordi sono taglienti come lame e pungenti come cactus. Proprio di ricordi si parla in Aftersun.

Il film è uscito nelle sale per la prima volta negli Stati Uniti a ottobre 2022, con l’esordio alla regia di Charlotte Wells e il ritorno sugli schermi di Paul Mescal, rinomato per la presenza nell’adattamento cinematografico del romanzo di Sally Rooney Persone normali e nel film di Maggie Gyllenhaal La figlia oscura.


Aftersun e il tema del ricordo


Questo film dai toni di un pastello un po’ sbiadito racconta la storia di una vacanza padre-figlia apparentemente normale ma che si rivelerà un ricordo indelebile per le vite di entrambi. Da una parte abbiamo il padre Calum, interpretato appunto da Paul Mescal, il quale vuole a tutti i costi trascorrere momenti genuini e felici con la figlia e si cura di riprenderli con una videocamera, costruendo dei frammenti di vita felice. Dall’altro lato la figlia Sophie, di undici anni, interpretata da Frankie Corio, oggetto di amore e protezione, come se per i genitori i figli potessero rimanere per sempre terreni incontaminati: man mano che si cresce purtroppo diventa sempre più difficile rimanere intoccati dalle ingiustizie del mondo. Infatti, Sophie, già a quell’età si presenta molto intelligente e furba anche se comunque preserva un grande desiderio che un po’ tutti ricerchiamo: quello di “rimanere sotto lo stesso cielo” anche quando si è lontani fisicamente.


Un ologramma dell'interiorità


Noi come pubblico disconosciamo il motivo della separazione con la madre di Sophie però ci sono piccoli grandi dettagli che ci lasciano intendere che l’interiorità di Calum è più tormentata di quanto si evince dalle riprese, mentre i ricordi presenti della Sophie adulta che ogni tanto appare tra le scene, per quanto confusi, cercano il più possibile di ricostruire un’immagine completa del padre che, probabilmente vent’anni dopo, ha perso. Quando perdiamo una persona facciamo di tutto per riportare alla luce anche solo una briciola di quello che era e scannerizziamo mentalmente i dati di realtà che abbiamo, i quali possono essere vestiti, profumi, oggetti, foto o videocassette.


L'ultima estate


Quella era l’ultima estate in cui Calum avrebbe potuto resistere ai suoi uragani interiori e lo sapeva, proprio per questo voleva lasciare un ricordo felice ai postumi, sperando che la figlia si dimenticasse di alcuni suoi momenti di cedimento. Così non è stato: purtroppo alla resa dei conti, nel presente, la videocassetta si riavvolge trascinando con sé sia i ricordi positivi che quelli negativi, forse lei con il rimpianto di non aver potuto aiutare abbastanza il padre quando ne aveva bisogno.

Certe cose purtroppo non si possono aggiustare, certi ricordi rimangono incrostati come una padella non più aderente. Il nostro compito poi è accettarli e lasciarli guarire, come una crema doposole che ci cura dalle scottature.




Vi consigliamo di recuperare Aftersun in momenti in cui abbiate bisogno di fare pace con il passato.


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