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Sciopero a Hollywood: una crisi esistenziale senza precedenti

La fine è vicina a Hollywood: dopo gli sceneggiatori, in sciopero da più di due mesi, gli attori americani hanno lanciato uno sciopero che rischia di essere la peggiore paralisi dell'industria cinematografica in più di 60 anni.


Lo sciopero è iniziato a mezzanotte ora di Los Angeles, venerdì alle 7 del mattino GMT, come annunciato dal sindacato degli attori SAG-AFTRA (che copre anche doppiatori, stunt performer, burattinai, DJ, cantanti e altro) dopo che le trattative con gli studios e le piattaforme di streaming si sono interrotte. "Non avevamo scelta. Noi siamo le vittime. Siamo vittime di un'entità molto avida", ha denunciato Fran Drescher, presidente dell'organizzazione che rappresenta 160.000 attori e altri professionisti del piccolo e grande schermo.


"Questo è un momento storico", ha insistito l'ex star della serie One Hell of a Nanny: "Se non ci ribelliamo ora, [...] rischiamo tutti di essere sostituiti da macchine e grandi aziende che si preoccupano più di Wall Street che di voi e della vostra famiglia".


Unendosi agli sceneggiatori nei picchetti, gli attori stanno provocando una doppia azione sindacale che non si vedeva dal 1960 a Hollywood e che minaccia di bloccare completamente la produzione di serie e film. Entrambi i gruppi chiedono un aumento dei loro stipendi, scesi a metà nell'era dello streaming.

Perché il nuovo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood minaccia i vostri film e le vostre serie preferite?

Gli sceneggiatori chiedono anche garanzie sull'uso dell'intelligenza artificiale (AI), per evitare che generi in automatico sceneggiature o che cloni addirittura la loro voce. The Wrap ci informa che questo timore è legittimo, visto che uno dei rappresentanti dell'Alliance of Cinema and Television Producers (AMPTP) aveva proposto di scannerizzare attrici e attori per inserirli nello sfondo delle immagini, senza doverli così pagare per ogni apparizione (cosa che sembra sia successa con il cameo di Gal Gadot in Shazam! Futy of Gods).

Secondo quanto riferito, la proposta dell'AMPTP sull'AI dice che gli studios dovrebbero essere in grado di scansionare i volti degli attori di sfondo, pagarli per un giorno e poi usare la loro immagine/somiglianza per l'eternità senza ulteriore consenso o pagamento.

Produzioni ferme

Senza attori, le riprese sono ormai impossibili a Hollywood, anche sulla base di sceneggiature completate prima della primavera, come è accaduto in precedenza con la serie di Amazon The Rings of Power, il prequel de Il Signore degli Anelli. Solo alcuni talk show e reality show continueranno.

Agli attori è inoltre vietata la promozione, anche sui social network, secondo le linee guida pubblicate dalla SAG-AFTRA.


Queste istruzioni si applicano anche alla partecipazione a festival, cerimonie, convention, qualsiasi evento che celebri un film sul set e altro ancora. È abbastanza per mettere nei guai i blockbuster estivi, come l'atteso Oppenheimer di Christopher Nolan. Secondo Variety, alla prima londinese di giovedì, il cast del film ha abbandonato l'evento in segno di solidarietà.


Anche il Comic-Con, il grande evento per i geek e gli appassionati di fumetti americani, si svolgerà senza star a partire dal 20 luglio a San Diego. L'assenza di attori americani è una cattiva notizia anche per i principali festival internazionali come la Mostra del Cinema di Venezia, il TIFF di Toronto e, in parte, anche il Festival di Deauville.


Anche la cerimonia degli Emmy Awards, l'equivalente televisivo degli Oscar, prevista per il 18 settembre, è a rischio. Secondo la stampa americana, la produzione sta già pensando di rimandare l'evento a novembre o addirittura al 2024, perché non si sa quanto potrebbe durare lo sciopero. Ricordiamo che gli attori non scioperano dal 1980. L'ultimo sciopero degli sceneggiatori, nel 2007-2008, è durato 100 giorni ed è costato all'industria due miliardi di dollari.


Crisi esistenziale


Questo doppio sciopero conferma la crisi esistenziale che sta attraversando Hollywood. Alla fine di giugno, centinaia di attori famosi, tra cui Meryl Streep, Jennifer Lawrence e Ben Stiller, hanno firmato una lettera in cui affermavano che la loro industria si trovava in un "punto di inflessione senza precedenti".


Negli ultimi dieci anni circa, l'avvento dello streaming ha ribaltato il compenso "residuo" percepito da attori e sceneggiatori per ogni replica di un film o di una serie. Questi emolumenti sono interessanti per la televisione, in quanto calcolati in base alle tariffe pubblicitarie, ma lo sono molto meno per le piattaforme di streaming, che non comunicano i dati di ascolto e pagano una quota fissa, indipendentemente dal successo.


Senza questo reddito essenziale per assorbire i periodi di inattività tra due produzioni, i molti lavoratori che non hanno lo status di attore o autore famoso denunciano la precarizzazione della loro professione. Il rapido sviluppo dell'IA, che minaccia di sostituirli, non fa che alimentare il fuoco. La Disney, ad esempio, ha utilizzato l'IA per produrre i titoli di testa della sua nuova serie Marvel, Secret Invasion, lanciata a giugno.


La paura che le macchine potessero sostituire l'uomo non è una novità: la tanto temuta macchine a vapore di un tempo si chiama, oggi, Intelligenza Artificiale.



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