The End We Start From: un film catastrofico diverso dal solito
In occasione della 18° edizione della Festa del Cinema di Roma, in programma dal 18 al 28 ottobre, Marcello! proporrà una serie di recensioni sui migliori film in concorso e fuori concorso.
The End We Start From: trama
Una pioggia incessante si abbatte su Londra e una tremenda alluvione costringe migliaia di persone a rifugiarsi nelle campagne. Una donna che ha appena partorito dovrà affrontare insieme al suo bambino le conseguenze di questo cataclisma senza l'aiuto del marito, facendo affidamento solo su sé stessa e sulle persone incontrate lungo il suo tortuoso cammino...
La volontà di trovare la forza in sé stessi
L'esordio cinematografico di Mahalia Belo, adattamento dell'omonimo romanzo di Megan Hunter, ricade sulla messa in scena di un film catastrofico inusuale, dove a prevalere non è l'azione, ma la riflessione e il vigore d'animo di un carattere fiero - piegato, come tutti, dalla fragilità umana - contro la potenza dilagante e inarrestabile della natura. La forza di una donna, di una madre, contro un'avversità solo apparentemente distopica, simbolo di un'emergenza climatica più che mai reale e attuale. Jodie Comer, la madre, affronta il bene e il male della natura fisica così come di quella umana, che, messa alla prova da una catastrofe ambientale, dimostra il suo vero io, con tutte le storture, ma anche i comportamenti onesti, che ne conseguono. Un saggio etico, un film sperimentale che forse avrebbe avuto bisogno di maggior approfondimento dei caratteri di alcuni personaggi e il cui ritmo lento - ma voluto, per distaccarsi dalla ripetitività dei film catastrofici - non coinvolge pienamente, con una parte di minutaggio sicuramente da tagliare. Ma è un inizio, un esordio, un diamante allo stato grezzo da cui partire e da cesellare col tempo, capace comunque di segnalare un'urgenza, un problema collettivo cui l'umanità intera dovrà prima o poi, più prima che poi, rispondere.
