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Top Gun: Maverik ha del miracoloso. Vale la pena andare al cinema

Se siete dei nostalgici dei primi anni '90 non potete perdere la nuova interpretazione di Tom Cruise: pronti a volare?

  • Pete Mitchell soprannominato Maverik torna sul grande schermo per la sua ultima missione.

  • I coraggiosi eroi con la velocità nelle vene sono sostituiti dai droni.

  • Tom Cruise, aka Maverick, nonostante sia prossimo alla pensione militare, ha ancora qualche cartuccia da sparare.

  • Voli acrobatici, colori tendenti al seppia, e una strizzatina d'occhio al passato rendono Top Gun: Maverik un ottimo sequel.


Pete 'Maverick' Mitchell (inutile dire da chi sia interpretato) ha servito nella Marina per 30 anni, ma il suo tempo ormai sta finendo: non li fanno più come Mav e, forse, alla Marina sembra andare bene. L'individualismo e gli atti eroici vengono sostituiti dai droni e il "bisogno" di velocità dei piloti non è uno strumento che la Marina può utilizzare - o sfruttare, a seconda del punto di vista - ma è piuttosto un ostacolo alla gerarchia che regna in ogni reparto militare.


Tom Cruise in un fotogramma di Top Gun: Maverick
TOP GUN MAVERICK / PARAMOUNT

Ecco perché Pete viene rimandato a Top Gun. La sua ultima missione in assoluto prima che la Marina decida di metterlo in panchina, o qualunque cosa facciano con i piloti che non si adattano più allo stampo tecnologico del 21° secolo.


Ma Pete non molla l'osso e ha un'ultima cosa da offrire ai suoi studenti: LA PASSIONE.


Dal punto di vista tecnico, tutto sembra incredibilmente reale all'interno della cabina di pilotaggio. I movimenti dei caccia sono talmente fluidi e perfetti che la domanda sorge spontanea: Tom Cruise e la sua squadra hanno davvero imparato a volare? La risposta è ovviamente no, siamo più che certi che sia il miracolo dei CGI (tranne per il tuttofare Tom Cruise).


Insomma Top Gun: Maverick è il raro sequel che piacerà ai fan dell'originale e a coloro che ripensano al classico del 1986 con gli occhi lucidi. Il nuovo Top Gun ha quel pizzico di sentimentalismo da riportarti indietro nel tempo ma non così tanto da farti sentire abbattuto dal peso della nostalgia (sì, virare l'immagine al seppia è stato un colpo basso).



Altra nota di merito: sia nel tentativo di rimanere senza tempo come l'originale, sia per evitare qualsiasi potenziale scivolone, Top Gun: Maverick concentra la sua potenza militare su un obiettivo inanimato (un impianto di uranio illegale e apparentemente senza equipaggio) di un "nemico" senza nazione. Un'escamotage da apprezzare se pensiamo a milioni di film thriller/spionaggio/azione che continuano a giocare su stereotipi islamofobici e razzisti.





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