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Tre colori: Film Blu - 3 buoni motivi per (ri)vederlo



Tre colori: Film Blu (Trois Couleurs: Bleu) è il primo capitolo della trilogia dedicata ai colori di Krzysztof Kieslowski. Blu, bianco, rosso. Il regista polacco nel 1993 ha iniziato questo viaggio dedicato a un'indagine sui colori della bandiera francese, proseguendolo nel 1994 con Film Bianco e terminandolo, sempre nello stesso anno, con il terzo ed ultimo capitolo, Film Rosso.


La protagonista di Film Blu è Julie (interpretata da Juliette Binoche), una donna che ha appena perso il marito e la figlia in un incidente stradale, rimanendo l’unica sopravvissuta.

Il film ci accompagna in un suo viaggio di esplorazione, soprattutto di se stessa, nel tentativo di ritrovare una strada da seguire.


Tre colori: Film Blu - perché (ri)vederlo

Tre colori: Film Blu - Scena tratta dal film
Tre colori: Film Blu - scena tratta dal film

Proprio in questo periodo molti cinema in Italia stanno riproponendo la pellicola in una versione restaurata in 4K, il che porta a chiederci: perché andare a vederlo? O perché rivederlo? Se il cinema stesso ci sta offrendo l'occasione di goderci questo capolavoro nuovamente nelle sale, non dovremmo fare altro che approfittarne. Ma nel dubbio, per convincervi ancora di più, vi offriamo qui 3 buoni motivi per recuperare o riguardare Film Blu:

  1. Versione restaurata Il primo motivo è, anche se il più scontato, il più evidente. Nel 1993, quando il film uscì, vinse il Leone d’Oro a Venezia. Se proprio questo settembre Lucky Red ha deciso di riproporre la versione restaurata, in 4K, di una pellicola così introspettiva e riflessiva, non possiamo che cogliere subito la palla al balzo e correre a vederla.

  2. Liberté

Tre colori: Film Blu - Julie (Juliette Binoche) in una scena del film
Tre colori: Film Blu - Julie (Juliette Binoche) in una scena del film

Liberté, Égalité, Fraternité sono i valori della bandiera francese, ed è allo stesso modo che la trilogia si sviluppa, concentrando il primo capitolo sull’esplorazione del primo valore: la libertà. Julie ha subìto una perdita che l’ha annientata, è prigioniera del suo stesso dolore. E nel corso della storia ci porta con lei, nel suo viaggio interiore in cui ci rende spettatori della sua presa di coscienza, e soprattutto del suo ritorno a respirare, dopo aver capito che l’unico modo per riprendere in mano la sua vita e soprattutto se stessa è andare avanti.

3. Blu Il film ci porta alla scoperta di tutte le sfumature e i significati che può assumere il primo colore della bandiera francese, il blu, da sempre associato a stati d’animo come solitudine, malinconia, tristezza. Sin da subito veniamo catapultati all’interno di una situazione drammatica, una tragedia che la protagonista si trova costretta a dover vivere, e soprattutto a cercare di capire come affrontare. Ed è effettivamente da sola che decide di affrontarla, attraverso momenti di riflessione, di indagine, fino a scoprire di avere le forze per riconquistare se stessa e la sua libertà. Julie non sta solo vivendo una realtà che appare blu ai suoi occhi, ma vi si immerge anche concretamente.

Va in piscina, nuota in una vasca con acqua e pareti dalle tinte azzurre. Il blu sembra avvolgerla sia dall’interno che dall’esterno, in un limbo di riflessione e svuotamento. Ma allo stesso tempo assistiamo poi a un blu che cambia, non è più solo simbolo di solitudine e malinconia: diventa espressione di libertà e di ritorno alla condivisione.

Julie, dopo aver passato gran parte della vita dedicando tutta se stessa alla famiglia e alla carriera del marito, riesce a riconquistare se stessa, capisce che per tornare a vivere deve tornare a far esprimere il proprio sé, e a condividere. Non è un caso probabilmente che questa condivisione sia resa esplicita anche attraverso gli altri personaggi del film che, seppur sembrino secondari, alla fine vedono le proprie vicende raggiungere lo stesso grado di importanza di quelle della protagonista.


Perché alla fine ogni essere umano nel corso della propria esistenza, anche se in momenti e per ragioni differenti, vive sensazioni più o meno comuni a tutti gli altri. E Kieslowski è proprio questo che fa: porta tutti sullo stesso piano.

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Marcello! è una testata giornalistica dedicata ai veri cinefili. A tutti coloro che amano il buio della sala cinematografica, l'odore dei pop-corn e la magia del grande schermo. Insomma, a tutti coloro che non riuscirebbero a vivere senza la settima arte.   

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